Disturbi correlati a sostanze e disturbi da addiction

Disturbi correlati a sostanze e disturbi da addiction

L’ipnosi, tecnica efficace per alleviare il dolore e ridurre le ansie, oltre ad essere efficace nel trattamento del craving, può essere finalizzata a molteplici obiettivi secondo il caso e le esigenze. Il suo impiego può rientrare in diversi momenti di queste fasi come pure nei diversi contesti clinici. Oltre al SerD (Servizio Dipendenze) e agli studi psicoterapeutici, l’utilizzo dell’ipnosi, individuale e di gruppo, si è dimostrato utile anche all’interno di una comunità terapeutica. Impiegata come tecnica ausiliaria ad ulteriori trattamenti, ha offerto un notevole aiuto allo sforzo congiunto del terapeuta e del paziente per ridurre e/o evitare le recidive da uso e abuso di sostanze stupefacenti nonché per modificare alcuni dei processi psicodinamici sottostanti ai comportamenti orientati alla tossicodipendenza (Iacovelli, 2012).
Nel concepire i disturbi da addiction come una forma di auto-terapia della dis-regolazione delle emozioni (Rago et al. 2009), l’ipnosi è di grande utilità perché favorisce una migliore elaborazione dei traumi e una maggiore regolazione emotiva riducendo, così, il craving ma, soprattutto, promuovendo una barriera protettiva che previene le ricadute in soggetti già disintossicati.

Estratto da:
Rago N. (2018), Disturbi correlati a sostanze e disturbi da addiction. In De Benedittis G., Mammini C., Rago N. (a cura di), “Blue Book. La guida all’ipnosi evidence based”, Franco Angeli, Milano.